venerdì, marzo 08, 2013

Biourbanistica per le Città del XXI Secolo.


Tutti i progetti che comportano variazioni nel tessuto urbano andranno sviluppati con procedure partecipate.
L'urbanistica peer to peer rappresenta un nuovo modello che da' voce ai cittadini aiutandoli a progettare spazi urbani a misura d'uomo, ad esercitare un controllo democratico dell’edilizia, con finalità sociali e di salvaguardia del territorio, contro la speculazione.
Mai più il territorio come merce, ma come "corpo vivo".
Abbiamo bisogno di uUna nuova concezione della città. "Civitas" come luogo di vita comune e di cultura solidale.
Ogni edificio sarà progettato, obbligatoriamente, secondo principi di sostenibilità, soprattutto facendo ricorso a quelle tecniche millenarie che non hanno impatto negativo sull'ambiente (ad es. sistemi passivi, etc.)
Quindi, riqualificare le periferie urbane, distrutte dalla speculazione implementando le aree a verde e gli spazi di socialità per favorire l’incontro  tra persone e lo scambio culturale.

Abolizione dei cartelloni e degli schermi pubblicitari nelle piazze, nelle stazioni e in altri luoghi considerati di pubblico rilievo. L’arredo urbano deve valorizzare la bellezza architettonica e non il consumo delle merci.
Le città più efficienti sono quelle dove c'è risptetto della scala umana, ovvero dove le dimensioni e configurazione degli spazi pubblici  rispettano le nostre caratteristiche biologiche e psicologiche.
Preferibilmente, le città devono essere costruita con edifici non più alti di sei piani.
Non dovranno essere realizzati grattacieli perché questo genera speculazione finanziaria oltre i limiti sopportabili per una comunità.

La rete di trasporti sarà costituita da una serie di network sovrapposti strutturati da varie categorie, da quella pedonale a quella dei bus, tram, metro, etc.
Nelle gerarchie urbane sarà sempre privilegiato il pedone, quindi i mezzi pubblici, gli spazi di socializzazione (piazze, verde, luoghi per riunirsi, etc.)
Lo spazio pubblico consiste di una rete che connette tutte le piazze, marciapiedi e superfici pedonali in modo continuo senza ingombri della rete veicolare.
La città deve ritornare ad essere un luogo bello che supporta la vita.

Nikos A. Salingaros  |   Antonio Caperna   |   Stefano Serafini   |

lunedì, maggio 23, 2011

“Quale futuro per le nostre città?”

“Quale futuro per le nostre città?”
Prof. Ettore Maria Mazzola
Notre Dame University, Roma

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Giovedì 7 giugno 2011, ore 19.00
Caffè Quattrotempi – via Tiburtina Antica 8, Roma



Il recente progetto di rigenerazione di Corviale , e l'entusiasmo nato intorno ad esso anche in altre città come Palermo, apre il dibattito sul futuro dell'urbanistica , dell'architettura del restauro e dell'economia del nostro Paese . Progettare a scala umana e nel rispetto dell'ambiente è possibile e potrebbe non avere costi per la collettività, perché allora non provarci?

Ettore Maria Mazzola: Architetto, urbanista, restauratore, è Professore di Architettura e Urbanistica presso la University of Notre Dame.

Per informazioni e prenotazioni: posta@biourbanistica.it

venerdì, maggio 06, 2011

Le case del Potere

LE CASE DEL POTERE | Visite guidate uniche
Iniziativa a cura di ITALIA NOSTRA e SOCIETA’ INTERNAZIONALE DI BIOURBANISTICA

 DALLA TARDA REPUBBLICA A NERONE - 26 Maggio 2011
  I PALAZZI DELL’IMPERO - 9 Giugno 2011

Appuntamento: Area archeologica di Foro Romano e Palatino, Largo della Salara vecchia, ore 10,30 (via dei Fori Imperiali)
Viviamo insieme una eccezionale visita archeologica, guidata dalla Dott.ssa Daniela Bruno, Università La Sapienza di Roma, alla scoperta delle case palatine, alcune straordinariamente ben conservate nei colori delle pitture e negli intarsi dei pavimenti, altre che possiamo solo localizzare e ricostruire grazie alle colorite notizie degli autori antichi: le residenze, simbolo di potenza e ricchezza, nel cuore della Roma antica, dove si decidevano i destini del mondo.


giovedì, maggio 05, 2011

Lezioni di Biourbanistica, III. Clavis universalis. Fondamenti statistici di studio delle forme

Lezioni di Biourbanistica, III
Clavis universalis. Fondamenti statistici di studio delle forme”. 
Prof. Alessandro Giuliani
Sabato 21 Maggio 2011, ore 10.00, “Argiletum”, Facoltà di Architettura - Università RomaTre [Aula “Ponzio”] via della Madonna dei Monti 40 - Roma (Metro B, fermata Cavour).

mercoledì, maggio 04, 2011

Al Corviale e alle Vele i soldi di Pompei?

di Stefano Serafini*

Negli scorsi giorni girava in rete gira una gongolante email di Pino Galeota, già presidente della commissione cultura di Veltroni, nella quale si annunciava un protocollo d’intesa «che riconosce e inserisce il Quadrante Corviale in un progetto d’interesse nazionale». Il sospetto è che si tratti della proclamazione di una vittoria da talpe, e che il vero obiettivo dell’operazione sia la preservazione del Corviale, il serpentone lungo un chilometro, identificato dalla voce popolare con una prigione, ma “gran segno” per l’intellighenzia architettonica ormai sulla soglia della pensione. Contro le critiche urbanistiche e sociali, le proteste montanti, e il gran parlare di necessaria demolizione, ecco spuntare l’astuzia castale di attribuire ad uno dei più deteriori esempi della periferia romana la patente burocratica di “interesse nazionale”. È la scuola del soprintendente di Napoli Stefano Gizzi, il quale propose lo scorso ottobre di vincolare “per il loro valore storico e culturale” (!) le famigerate Vele di Scampia. 

Corviale 2011. Foto A. Cerqua

martedì, aprile 26, 2011

La bellezza contro le mafie

Stefano Serafini parla di Biourbanistica intervistato da Francesca Barra nel programma radiofonico «La bellezza contro le mafie», Radio RAI 1, puntate del 14, 15 e 16 Aprile 2011. Per ascoltare clicca sui link: puntata del 14.04.2011 - puntata del 15.04.2011 - puntata del 16.04.2011

venerdì, aprile 15, 2011

martedì, aprile 05, 2011

Il Landscape e la storia dell’urbanistica per la rilevazione dei codici nascosti dello sprawl urbano contemporaneo


Seminario
“Il Landscape e la storia dell’urbanistica per la rilevazione dei codici nascosti  dello sprawl urbano contemporaneo: un metodo per l’urbanistica del 21mo secolo?”
A cura della Professoressa Eleni Tracada (University of Derby, UK)

previsto per il giorno Giovedì 7 aprile 2011, ore 16,00  - Facoltà di Architettura - Università Roma Tre [Aula Herzog, sede Mattatoio] via A. Manuzio 10 - Roma (Metro B, fermata Piramide, poi bus 719 fino all'ex mattatoio) - il seminario sarà inoltre ripetuto il giorno Venerdì 8 Aprile 2011, ore 15.00 - Facoltà di Architettura - Università Roma Tre [Aula 26] via della Madonna dei Monti 40 - Roma (Metro B, fermata Cavour).


venerdì, aprile 01, 2011

La geometria contro gli ecomostri

di Nikos A. Salìngaros

La nostra civiltà tecnicamente avanzata ha il dovere morale di costruire un ambiente che agevola la vita umana, e, allo stesso tempo, di proibire costruzioni inumane erette a gloria di qualche ideologia, come furono le piramidi della casta religiosa legata al Faraone. Ebbene, anche presso di noi sono state elevate piramidi: non tombe reali, ma appartamenti per la classe operaia e disoccupata. Nessun borghese sognerà mai, se non in un incubo terrificante, di andare ad abitare in simili prigioni architettoniche, ma l’elite architettonica e politica ha trovato le cavie da chiudervi dentro. Negli anni ’60 le critiche contro questo autentico crimine sociale erano poche; difatti le facoltà d’architettura e i critici con la pipa in bocca li difendevano. Ma oggi sappiamo, grazie ad ampi studi scientifici, che la vita, negli ecomostri, viene distrutta dalla stessa loro geometria. È dunque tempo di rivedere totalmente il concetto di cosa sia la geometria edilizia di un ambiente sano. Oggi sappiamo come costruire ambienti urbani e architettonici sani. Con sorpresa degli accademici irrigiditi nelle vecchie formule, elementi architettonici e urbanistici necessari per la salute fisica e mentale degli abitanti si ritrovano nei prototipi tradizionali e vernacolari. Eppure, nonostante le verifiche sperimentali, l’elite questo messaggio non lo vuole proprio sentire. E purtroppo c’è ancora diversa gente che pende dalle labbra di una cricca di politici e di presunti “esperti”, e ne segue ciecamente il diktat, condito di promesse di sviluppo e progresso attraverso la costruzione di spaventevoli e lucidi ecomostri.




Le città italiane più a rischio di fronte alla crisi energetica

I risultati della ricerca condotta dal Laboratorio CivicArch dell'Università di Ferrara all’interno degli studi statunitensi sul V.I.P.E.R. (Vulnerability Index for Petrol Expense Rise) dimostrano che il rischio è serio e occorre una nuova politica urbanistica per le città italiane. Meglio: una nuova Bio-Urbanistica.
Un'urbanistica più vicina ai principi di eco-sostenibilità e di sviluppo organico. Come ha affermato il prof. Gabriele Tagliaventi, direttore di CivicArch: “il problema della vulnerabilità al petrolio delle città italiane è un tema che interessa sia in chiave economica sia in chiave ambientale.” La ricerca, condotta su un campione di oltre 120 città europee mostra un quadro allarmante anche per molte città italiane. Mentre le “grandi” città sembrano reggere meglio la sfida, quelle veramente in difficoltà sono le città medie e quelle piccole.