martedì, aprile 26, 2011
La bellezza contro le mafie
Stefano Serafini parla di Biourbanistica intervistato da Francesca Barra nel programma radiofonico «La bellezza contro le mafie», Radio RAI 1, puntate del 14, 15 e 16 Aprile 2011. Per ascoltare clicca sui link: puntata del 14.04.2011 - puntata del 15.04.2011 - puntata del 16.04.2011
venerdì, aprile 15, 2011
Gruppi di discussione
Segui il gruppo di discussione italiano della Società Internazionale di Biourbanistica su Linkedin.
martedì, aprile 05, 2011
Il Landscape e la storia dell’urbanistica per la rilevazione dei codici nascosti dello sprawl urbano contemporaneo
Seminario
“Il Landscape e la storia dell’urbanistica per la rilevazione dei codici nascosti dello sprawl urbano contemporaneo: un metodo per l’urbanistica del 21mo secolo?”
A cura della Professoressa Eleni Tracada (University of Derby, UK)
previsto per il giorno Giovedì 7 aprile 2011, ore 16,00 - Facoltà di Architettura - Università Roma Tre [Aula Herzog, sede Mattatoio] via A. Manuzio 10 - Roma (Metro B, fermata Piramide, poi bus 719 fino all'ex mattatoio) - il seminario sarà inoltre ripetuto il giorno Venerdì 8 Aprile 2011, ore 15.00 - Facoltà di Architettura - Università Roma Tre [Aula 26] via della Madonna dei Monti 40 - Roma (Metro B, fermata Cavour).
venerdì, aprile 01, 2011
La geometria contro gli ecomostri
di Nikos A. Salìngaros
La nostra civiltà tecnicamente avanzata ha il dovere morale di costruire un ambiente che agevola la vita umana, e, allo stesso tempo, di proibire costruzioni inumane erette a gloria di qualche ideologia, come furono le piramidi della casta religiosa legata al Faraone. Ebbene, anche presso di noi sono state elevate piramidi: non tombe reali, ma appartamenti per la classe operaia e disoccupata. Nessun borghese sognerà mai, se non in un incubo terrificante, di andare ad abitare in simili prigioni architettoniche, ma l’elite architettonica e politica ha trovato le cavie da chiudervi dentro. Negli anni ’60 le critiche contro questo autentico crimine sociale erano poche; difatti le facoltà d’architettura e i critici con la pipa in bocca li difendevano. Ma oggi sappiamo, grazie ad ampi studi scientifici, che la vita, negli ecomostri, viene distrutta dalla stessa loro geometria. È dunque tempo di rivedere totalmente il concetto di cosa sia la geometria edilizia di un ambiente sano. Oggi sappiamo come costruire ambienti urbani e architettonici sani. Con sorpresa degli accademici irrigiditi nelle vecchie formule, elementi architettonici e urbanistici necessari per la salute fisica e mentale degli abitanti si ritrovano nei prototipi tradizionali e vernacolari. Eppure, nonostante le verifiche sperimentali, l’elite questo messaggio non lo vuole proprio sentire. E purtroppo c’è ancora diversa gente che pende dalle labbra di una cricca di politici e di presunti “esperti”, e ne segue ciecamente il diktat, condito di promesse di sviluppo e progresso attraverso la costruzione di spaventevoli e lucidi ecomostri.
La nostra civiltà tecnicamente avanzata ha il dovere morale di costruire un ambiente che agevola la vita umana, e, allo stesso tempo, di proibire costruzioni inumane erette a gloria di qualche ideologia, come furono le piramidi della casta religiosa legata al Faraone. Ebbene, anche presso di noi sono state elevate piramidi: non tombe reali, ma appartamenti per la classe operaia e disoccupata. Nessun borghese sognerà mai, se non in un incubo terrificante, di andare ad abitare in simili prigioni architettoniche, ma l’elite architettonica e politica ha trovato le cavie da chiudervi dentro. Negli anni ’60 le critiche contro questo autentico crimine sociale erano poche; difatti le facoltà d’architettura e i critici con la pipa in bocca li difendevano. Ma oggi sappiamo, grazie ad ampi studi scientifici, che la vita, negli ecomostri, viene distrutta dalla stessa loro geometria. È dunque tempo di rivedere totalmente il concetto di cosa sia la geometria edilizia di un ambiente sano. Oggi sappiamo come costruire ambienti urbani e architettonici sani. Con sorpresa degli accademici irrigiditi nelle vecchie formule, elementi architettonici e urbanistici necessari per la salute fisica e mentale degli abitanti si ritrovano nei prototipi tradizionali e vernacolari. Eppure, nonostante le verifiche sperimentali, l’elite questo messaggio non lo vuole proprio sentire. E purtroppo c’è ancora diversa gente che pende dalle labbra di una cricca di politici e di presunti “esperti”, e ne segue ciecamente il diktat, condito di promesse di sviluppo e progresso attraverso la costruzione di spaventevoli e lucidi ecomostri.
Le città italiane più a rischio di fronte alla crisi energetica
(fonte: http://www.avoe.org/)
I risultati della ricerca condotta dal Laboratorio CivicArch dell'Università di Ferrara all’interno degli studi statunitensi sul V.I.P.E.R. (Vulnerability Index for Petrol Expense Rise) dimostrano che il rischio è serio e occorre una nuova politica urbanistica per le città italiane. Meglio: una nuova Bio-Urbanistica.
Un'urbanistica più vicina ai principi di eco-sostenibilità e di sviluppo organico. Come ha affermato il prof. Gabriele Tagliaventi, direttore di CivicArch: “il problema della vulnerabilità al petrolio delle città italiane è un tema che interessa sia in chiave economica sia in chiave ambientale.” La ricerca, condotta su un campione di oltre 120 città europee mostra un quadro allarmante anche per molte città italiane. Mentre le “grandi” città sembrano reggere meglio la sfida, quelle veramente in difficoltà sono le città medie e quelle piccole.
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