martedì, agosto 31, 2010

Tor Bella Monaca

Dichiarazione sulla proposta del sindaco di Roma Alemanno di abbattere Tor Bella Monaca (Gruppo Salingaros, agosto 2010). Il problema delle periferie antiumane figliate dell’ideologia urbanistica di Le Corbusier, e dalla sua connivenza /de facto/ con la speculazione del cemento non si risolve con l’abbattimento, che è solo il primo passo. Poi occorre ricostruire. E per evitare che alla fine l’unico vantaggio sia degli speculatori, occorre che si sappia costruire luoghi vivi. Quali garanzie offrono i soliti baroni, di non riprodurre altre mostruosità pagate dal cittadino?
Qualcuno ha cominciato a ripetere, diluendole e spacciandole per proprie, le tesi di maggior successo del Gruppo Salìngaros sulla rigenerazione urbana, sugli effetti politici, sociali e addirittura neurofisiologici dell’organizzazione dello spazio. Ma sa di cosa parla? A giudicare dai fatti e dalla debolezza teorica, no. Ci vuole scienza, una competenza che purtroppo molte volte non si trova più nelle università italiane. L’Italia, grazie a giovani brillanti quasi sempre costretti a insegnare all’estero o a esercitare in proprio, sta vivendo un rinascimento della teoria architettonica e del ripensamento delle sue basi che non ha pari nel mondo, ma tutto al di fuori del mondo universitario, delle riviste supine agli archistar, e dei soliti faccendieri. Il Gruppo Salìngaros, che ha avanzato per primo ben due progetti di ricostruzione biofilica del Corviale di cui si è discusso fin negli USA, e ha appena lanciato la sua nuova rivista internazionale Biourbanism.org, avrebbe molte proposte per il sindaco di Roma. Siamo aperti a qualunque amministratore capace di comprendere il ruolo politico del benessere vero dell’uomo e dell’ambiente, e che tale benessere non si ottiene con la retorica, ma con la scienza e la partecipazione.

Biourbanism.org / Gruppo Salingaros, Agosto 2010

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