POST CARBON CITIES: COME AFFRONTARE L'INCERTEZZA ENERGETICA E CLIMATICA
di Daniel Lerch (Post Carbon Institute) - Una guida al Picco del Petrolio ed al Riscaldamento Globale per gli Amministratori Locali
(Introduzione alla edizione Italiana)
(Introduzione alla edizione Italiana)
Verso la fine del primo decennio di questo secolo, la popolazione urbanizzata ha superato in numero quella rurale e, recentemente, la capacità produttiva mondiale di greggio convenzionale ha cominciato a mostrare segni di forte instabilità superando, forse per sempre, il suo picco storico di massima offerta. I disastri ambientali ed economici che hanno letteralmente flagellato il 2010, gli incendi e le alluvioni con numerose decine di milioni di sfollati in Cina, Russia, Pakistan e Nord Europa, il versamento di milioni di barili di petrolio nel Golfo del Messico, l’estrema volatilità del prezzo del barile degli ultimi anni5, sono gli esempi più recenti ed eclatanti di cosa si voglia intendere per incertezza climatica ed energetica. Eventi atmosferici sempre più estremi e frequenti sono la realtà del presente mentre, una produzione petrolifera in difficoltà è costretta a perforazioni in zone sempre più profonde, facendo uso di tecnologie sempre più sofisticate, soggette a costi crescenti, non sempre calcolabili, e a incidenti tecnici e situazioni geopolitiche imprevedibili.
Appare evidente come tutte le attività umane, e quindi anche la vivibilità degli ambienti urbani, dipendano strettamente dalla salute e stabilità degli ecosistemi: il loro sovra sfruttamento, che un’illusoria crescita illimitata ed esponenziale della produzione e dei consumi impone ad una velocità che ne oltrepassa le intrinseche capacità di rigenerazione, non è in grado di garantire all’umanità una prosperità di lungo periodo e l’equa gestione e ripartizione di risorse planetarie limitate.
I sistemi naturali rispondono a leggi proprie, incompatibili con il ritmo imposto dal libero mercato e con la contabilità fantasiosa dei modelli produttivi ed economici contemporanei che sono fonte di squilibri a tutti i livelli e di un debito, sia monetario che ambientale, crescente ed insostenibile, che sta ipotecando il nostro stesso futuro.
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